Abbraccia sempre la tua Ombra, tendi l'orecchio alle voci dei tuoi demoni e spera che mai si stanchino di parlarti!

mercoledì 19 marzo 2014

The Ocean - Precambrian


"Abandon these thoughts, which make your heart as empty as the desert"(63)

"You will not in my last hour, find me surrounded by priests. I want to die lulled by the waves of the stormy sea."(47)


Due premesse sono necessarie da fare sull'altra mia grande passione, oltre al cinema, che è la musica, la prima è che non entrerò nei dettagli tecnici musicali perché esulano dalle mie competenze e, inoltre, non ne sarei in grado. Cercherò quindi di raccontarvi semplicemente le mie impressioni rispetto agli album che consiglio, ovviamente in base ai miei gusti. La seconda premessa invece riguarda il fatto che di musica ne ascolto molta ma non tutto quello che ascolto mi piace e mi colpisce, ho delle tendenze che spaziano dalla musica classica, al jazz, al rock progressivo fino ad arrivare al metal anche quello più estremo e d'avanguardia, ma non è questo l'importante, ciò che conta è cosa un'opera racconta e lascia dentro e quali sensazioni trasmette. Al di là di qualsiasi etichettamento (relativo e limitante), ho una forte attrazione per la musica complessa, per intenderci quella in cui la prima volta che la senti ti viene da dire: "ma che cos'è che ho appena sentito? Non c'ho capito niente!" (come anche nel cinema!). Sono dell'idea che la musica deve in qualche modo darci l'impressione di viaggiare evocando in noi immagini e sensazioni belle o brutte che siano, per quel che mi riguarda poi, è entusiasmante poter andare in un posto in cui si è già stati e scoprirvi sempre qualcosa di diverso, così come poter riascoltare un album anche a distanza di anni e avere la sensazione che quella musica ha ancora e costantemente qualcosa da dire. 

I The Ocean, secondo me, riescono perfettamente in questo intento e lo fanno per intero dalla musica, ai testi e alle immagini che evocano. Sono un gruppo post/progressive e sludge metal tedesco fondato dalla mente geniale di Robin Staps agli inizi del 2000. Nato come collettivo, producono il primo ep nel 2003 denominato Fogdiver (terra), il quale non fece particolare scalpore, sarà invece già con i successivi Fluxion (acqua) e Aeolian (aria) che gli Ocean faranno parlare di sé. Ispirandosi pertanto ai quattro elementi, già nei loro primi lavori, producono, infine, Precambrian (fuoco) nel lontano 2007. Io li ho conosciuti proprio con questo doppio e immenso album. Ricordo che leggendo un'intervista fatta a Robin Staps, disse di trarre la sua ispirazione principalmente dalla letteratura e dal cinema, in particolare, da registi come David Lynch e Stanley Kubrick, infatti, provate ad ascoltare la canzone strumentale Nazca in Fluxion e poi mi direte se non sembra di stare dentro un film di Lynch! 


Precambrian, come dicevo, è un'opera immensa; la scena iniziale è quella dell'eruzione primordiale che ha dato origine alla vita.  Il viaggio attraverso cui ci conducono i nostri è diviso in due parti, o meglio in due eoni geologici (grazie Wikipedia!) riferiti alla formazione della Terra: l'Adeano/Archeano e il Proterozoico, entrambi compresi nel supereone Precambriano appunto. Nella prima parte, nel processo di formazione primordiale della Terra "il Caos regna!". Infatti, la violenza e l'urlo delle voci che si sovrappongono non lasciano spazio al respiro, ovunque si volti lo sguardo ci troviamo di fronte a eruzioni di fuoco e macigni, esplosioni e esalazioni fetide, si è letteralmente sommersi e invasi senza possibilità di fuga, anche provare a nascondersi è praticamente impossibile, mentre Mostri senza tempo risalgono alla deriva di un Oceano in tempesta con i loro occhi giudicanti. Pian piano si entra nella seconda fase, dopo la creazione,  in cui impercettibilmente i vulcani e le esplosioni si placano e al loro posto discende il gelo, un freddo polare comincia ad entrare nelle ossa impedendo ogni movimento "For the great blue cold now reigns!"; una calma surreale avvolge tutto intorno e una luce spettrale comincia a salire dal mare e delle fitte nubi grige riempiono il cielo, c'è una sensazione di deja vu...di aver già vissuto tutto questo. La pioggia cade inghiottita dalle onde e lava via ogni immondezza, purifica e ristabilisce l'equilibrio naturale delle cose. Stenian è forse la canzone più bella dell'album? Impossibile da decidere, ma sicuramente la purificazione passa attraverso di lei.




Dunque, Precambrian è un'opera a 360°, oserei dire epica a partire dal bootleg e dall'artwork accurato e assolutamente meraviglioso. Il collettivo The Ocean utilizza, inoltre, anche una strumentazione vasta comprendente tra gli altri violini, violoncelli, pianoforte, sassofono, ecc. avvalendosi della collaborazione di almeno 23 musicisti (il bello del collettivo è che si è in tanti!). Come nella musica così anche i testi si dimostrano accurati e profondi. In particolare, le bellissime immagini evocate dalle stesse parole di Staps dove piovre volanti fluttuano su scenari post-apocalittici, fantasmi che emergono dalle onde di un mare in tempesta, la cecità dell'uomo che come in un gregge di pecore si trascina verso un inevitabile conformismo e l'utilizzo di citazioni e riadattamenti di concetti come quelli di Nietzsche e di Comte de Lautréamont (poeta francese "maledetto" della metà dell'800) e la magnifica poesia di Baudelare "L'uomo e il mare" riportata per intero in lingua inglese e riadattata in growl! nella canzone Paleorchean. Infine, in Statherian ritroviamo il discorso di David Gale (Kevin Spacey), tratto dal film "The life of David Gale" del 2003 diretto da Alan Parker, tenuto ai suoi studenti  prima di essere arrestato, in cui parla delle fantasie e dei desideri che hanno un senso solo se rimangono tali, una volta che si è raggiunto ciò che si desidera non lo si vuole più, pertanto, vivere pienamente la vita non significa misurarla nei termini di quanto ottenuto rispetto a quello che è stato desiderato, quanto piuttosto nella considerazione di piccoli momenti di integrità, compassione e razionalità... poiché, infondo, per l'uomo l'unico metro di misura che ha rispetto al significato della propria vita è di dare valore alla vita degli altri. 

Oggi i The Ocean non sono più un collettivo, ma una band "stabile", dopo Precambrian hanno esplorato l'universo e l'oceano con l'ultimo grande lavoro che è Pelagial. Magari avrò modo di tornare a parlare di loro sul blog. Li seguo da quel lontano 2007 e li ho visti in concerto molte volte e in molte condizioni (...!) e continuerò a supportarli perché mai mi hanno deluso, anche se un pochina di nostalgia per il collettivo la provo... 


"I can't tell you how I feel,
can't show you what you must not see,
It's deep inside and it's killing me.
I can't face reality,
It's all out of reach for me,
Ita runs deep,
It's all so very much for real."
-Tonian, Robin Staps -

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